Anche Paolo Palmacci ha realizzato il suo video ispirato all'Episodio 95 (BPR Brain Process Reengeenering), che è stato caricato sul nostro canale YouTube.
Eccolo:
Dormire, sognare… simulare, forse. Note a margine de Il mondo in sintesi
(Accoto, Egea, 2022)
-
Il 7 aprile è apparso in libreria Il mondo in sintesi, per l’editore
Egea, volume che completa la trilogia di Cosimo Accoto sulla filosofia del
digitale, c...
2 anni fa
L'elemento del Sogno (L'"I Have a Dream" di Martin Luther King) è alla base di questo video. Il sogno infranto nel cranio di JFK e di una intera nazione; il sogno che si tramuta facilmente in incubo (i totalitarismi sono i sogni unilaterali); il sogno stimolato e amplificato come viatico ineludibile di un Nuovo Mondo ("The Psichedelic Experience" di Timothy Leary che fu dichiarato da Richard Nixon come "l'uomo più pericoloso d'America" e che definì il PC come "l'LSD degli anni 90"); il sogno occidentale della Democrazia che si avvicina sempre più al Multivac di Isaac Asimov o a HAL 9000 di Kubrick;il sogno che ha bisogno di una palingenesi costante, del reload, della pratica del dubbio, per poter continuare ad essere sognato, per non trasformarsi, appunto, in incubo o per non essere dimenticato come qualsiasi pratica fisiologica di routine; il sogno che ha origine da quella parte dell'encefalo chiamata cervello: una macchina per sognare (anche l'esperienza che definiamo "di realtà" è una elaborazione di un assunto in base al ritorno sensoriale) e che solo quando è spenta/morta, oggetto magari di una autopsia, ci appare assolutamente, per contrasto, magnifica ed immappabile, IRRIDUCIBILE;il sogno la cui centralità potrebbe essere definita in questa frase di William Seward Burroughs "Una società di persone che non sognano non potrebbe esistere. Sarebbero morti in due settimane"; il sogno che oggi molti di noi credono poter alimentare con la Rete dimenticandosi che questa è solo e semplicemente uno strumento come altri che l'uomo ha saputo costruirsi nel corso del suo progresso tecnologico proprio in virtù dei suoi sogni (uno strumento, non dimentichiamocelo, nato per la guerra che, come ben sappiamo, è sempre stata, purtroppo, la primaria fonte di innovazione tecnologica); il sogno che è essenzialmente liberazione delle energie creative al di la delle inibizioni, della paura, delle morali, del potere; il sogno che davvero ci fa vibrare il cuore...
RispondiEliminaPaolo Palmacci